Sentiero Frassati
Il Sentiero Frassati in Emilia Romagna
All'indomani della beatificazione di Pier Giorgio Frassati la Sezione CAI di Salerno gli dedicò un sentiero presso Sala Consilina nel 1996. Da allora il progetto si è sviluppato in tutta Italia, grazie al coordinamento nazionale proprio della Sezione di Salerno.
In quasi tutte le regioni d'Italia è ora presente un sentiero a lui dedicato. Mancava l'Emilia Romagna.
La Sezione di Lugo di Romagna ha preso a cuore tale progetto e, dopo approvazione del Gruppo Regionale CAI Emilia Romagna, ha portato avanti il progetto affiancata dalle Sezioni CAI di Faenza, di Ravenna e dall'UOEI di Faenza.
Il sentiero Frassati dell'Emilia Romagna è stato inaugurato sabato 1 e domenica 2 maggio 2010 presso la località di Fontana Moneta (634 m), in comune di Brisighella (Ra), raggiungibile da Faenza da cui dista 38 km. Presso Fontana Moneta è presente un rifugio sempre agibile, l'antica Pieve risalente al 1300 d.c. e la canonica.
Si tratta di due percorsi ad anello che fanno scoprire uno degli angoli più suggestivi dell'Appennino Romagnolo.
In fondo alla pagina è possibile scaricare l'allegato con il programma delle giornate e con la mappa dei due percorsi.
Per tutti valgano qui, le parole che Vito Oddo, allora Presidente del C.A.I. di Siracusa, ebbe a dire per l'inaugurazione del "Sentiero Frassati" più meridionale d'Italia: "Dedicare un sentiero al Beato Frassati può sembrare quasi un atto di egoismo. E' come se si volesse dedicarlo a noi stessi, alla passione per la montagna e all'amore verso la natura che condividiamo, in quanto soci del C.A.I., con Pier Giorgio Frassati. In realtà è un atto di amore verso Colui che ha creato queste cose e che, nella sua infinita bontà, donandoci l'esempio di Pier Giorgio, ha voluto ricordare che la vita deve essere arricchita da altri valori. Da quella fede e da quella capacità di impegnarsi nel sociale e a favore di chi ha bisogno che ha illuminato il cammino di Pier Giorgio Frassati."
La figura di Pier Giorgio Frassati
PIER GIORGIO FRASSATI nasce a Torino il 6 aprile del 1901 da genitori biellesi. Il padre Alfredo è fondatore e direttore del quotidiano "La Stampa", senatore nel 1913 e ambasciatore a Berlino nel 1921-1922. La madre Adelaide è un'appassionata ed affermata pittrice.
Con la sorella Luciana, di un anno minore, frequenta il Liceo-Ginnasio Massimo d'Azeglio e consegue la maturità classica all'Istituto Sociale dei padri Gesuiti. Nel 1918 s'iscrive al Regio Politecnico di Torino nel corso di Ingegneria industriale meccanica con specializzazione mineraria al fine di dedicarsi "a Cristo tra i minatori".
Sviluppa prestissimo una profonda vita spirituale: Gesù nell'Eucaristia e la Santa Vergine - da lui particolarmente onorata nel santuario alpino di Oropa - sono i due poli della sua devozione.
Si iscrive e partecipa attivamente a numerose associazioni (Fuci, Gioventù Cattolica, Club Alpino Italiano, Giovane Montagna), ma il campo della sua massima attività è la Conferenza di San Vincenzo, dove si prodiga nell'aiuto ai bisognosi, ai malati, agli infelici, donando loro tutto se stesso. Nel 1922 entra nel Terz'ordine domenicano assumendo il nome di fra' Gerolamo in ricordo del Savonarola.
Due mesi prima della laurea, a soli 24 anni, la sua esuberante fortezza viene stroncata in cinque giorni da una poliomielite fulminante. Muore il 4 luglio del 1925. I suoi funerali sono un'apoteosi. La tomba di Pollone diviene subito meta di pellegrinaggi. Il suo corpo riposa ora nel duomo di Torino.
Il 20 maggio del 1990 Giovanni Paolo II proclama Beato quel giovane che nel 1980 aveva chiamato "un alpinista tremendo" e nel 1984 aveva indicato come modello agli sportivi del mondo intero.